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lunedì 4 novembre 2013

Emigrare in Canada nel 2013: ...la burocrazia, l'amore ai tempi...della frontiera, Clint Eastwood ...e che la forza sia con voi!


La vita nel 21esimo secolo assomiglia sempre di più' ad un ufficio di collocamento, non trovate? Certo, direte, grazie per avercelo ricordato. Dicci di più' di come e' facile trovare un lavoro oggigiorno. No, aspettate, non volevo dire questo. Non alludo alle sterminate liste di disoccupati che fiaccano gli archivi di agenzie oberate di domanda ma prive di offerta.Parlo delle sembianze burocratico ed evanescenti che ha assunto la vita di migliaia di persone ai giorni nostri. Finalmente collegate in maniera capillare fino agli angoli più' remoti del pianeta, potenzialmente meglio istruite circa le sorti che lo stesso sta attraversando ma paradossalmente ancora più' incapaci di avere un peso specifico, una consistenza, un destino impostato. Non solo, siamo ormai destinati ad una sempre più' libera circolazione per il mondo, ad un senso di appartenenza territoriale che evolve al passo delle promozioni RyanAir, eppure ci sentiamo più' simile ad un codice alfanumerico o ad un pacco UPS che non ad un essere umano dotato di volontà.  Chiariamo, la volontà' di viaggiare, esplorare il mondo o entrare in un paese per magari restarci certo non ci manchera'. Ma la capacita' di decidere dellanostra vita a quel punto sarà' pari alla possibilità' di impostare le condizioni meteorologiche in favore di una giornata dedicato al campeggio.   
Aspettare a lungo risposte dal Governo Canadese puo'
nuocere gravemente alla salute.
Ci sono le leggi migratorie direte voi, postulati chiari e incontrovertibili che paesi più' evoluti del nostro hanno impostato da decenni per regolare la loro forza lavoro e la loro cittadinanza. Certo, come esistono i satelliti che dovrebbero rendere le previsioni meteo sempre più' infallibili. Buona fortuna per il vostro campeggio...e non dimenticate l'ombrello. Han messo sole tutto il giorno.                                                                                              Accettate di imbarcarvi in un progetto di emigrazione? 
Buona fortuna. Quello che e' capitato a me, può' essere successo a molti altri come a nessuno. Nel senso che e' assolutamente imprevedibile quello che può' piovere dal cielo quando consegnate (simbolicamente o meno) il vostro passaporto nelle mani di un agente dell' immigrazione o di un poliziotto di frontiera. La mia storia non e' stata delle più' complicate o sfortunate, intendiamoci…ma sarebbe tranquillamente potuta andare meglio.


Entro in Canada il giorno 30 Agosto del 2012. Sono in possesso di un visto working/holiday che ho ottenuto dall'ambasciata canadese di Roma. Il suddetto visto dovrebbe garantire 6 mesi di permesso lavorativo (per tutti gli altri paesi i mesi sono 12 ma tant'e') eppure alle 5 del mattino, uscendo da un pullman di ebrei ortodossi diretti a Montreal da New York, Cristo prende un volo diretto e da Eboli stavolta si ferma alla frontiera tra il Maine e il Quebec. Sorridendo all'assonnato ufficiale di dogana mi fa concedere 8 mesi, 2 in più' del consentito. Sul momento non capisco. Poi scoprirò' che il primo gettone di discrezionalità' Canadese mi e' stato a favore. Bene cosi. Lavoro i miei primi mesi in un altro ufficio di collocamento, quello della ristorazione "italiana", dove orde di compatrioti ambiziosi si parcheggiano "solo x qualche mese", nella speranza, sempre diciamo, "che si riesca a trovare un lavoro nel campo di studi".Ci accorgiamo presto sempre tutti, che il campo di studi rimane italiano, così come le nostre lauree quasi mai riconosciute, ed il paese nel quale ti trovi, se vuoi essere edotto, ha anch'esso un fantastico portafoglio di corsi di studio. Non vedevate l'ora di ricominciare a studiare daccapo eh? questa volta magari con la confortante prospettiva di essere indebitati ancora prima di cominciare a lavorare? Fantastico.

 Dopo aver già' speso tutta la mia ingenuità', oltre che le mie serate, nella ristorazione"napuletana" di New York, decido che forse val la pena iscriversi ad un internship, un tirocinio a zero dollari si, che avrebbe il vantaggio di procurarmi esperienza pratica e di farmi conoscere nell'industria locale.
Posto di lavoro nell'ufficio QA di Canadian Fishing Company
 Riesco a ottenere un posto alla Canadian Fishing Company e questo effettivamente aiuta. Dopo 3 mesi in cui faccio 40 ore in ufficio più' altre 25 al ristorante riesco in qualche modo a ottenere un colloquio per un posto manageriale in un'azienda di prodotti da forno e pasticcieria. La fortuna o il destino mi sorridono ancora, perché' in qualche modo riesco a ottenere il posto. Ovviamente ho saggiamente glissato sull'argomento che il mio visto e' ormai scaduto e sono in attesa di una risposta d'estensione che arriverà' sicuramente negativa (ho sagacemente finto una sponsorhip inesistente con l'azienda del tirocinio), ma tant'e'. Dire solamente che in quanto straniero bisognera' affrontare il discorso sponsorhip prima o poi pare bastare per il momento. Paolo 2: Sfortuna 0 

Quello che succede poi e' che nel mese di Giugno Cristo riprende a fare villeggiatura a Eboli o su un altro pianeta, perché' la legge d'immigrazione Canadese, che regola il rinnovo dei permessi lavorativi, cambia in peggio e noi perdiamo un mese prima di accorgercene.Bene Paolo, il vento e' cambiato. Ora e' il tempo per l'elmetto e lo scudo. Assodato che e' vano estrapolare alcuna informazione da reiterati messaggi preregistrati o tenaci, orribili, musichette telefoniche che rispondono al numero del Canada Service Office, decidiamo che e' meglio abbandonare l'affollata strada dell'immigrazione federale per tentare la più' saggia e celere via della sponsorizzazione provinciale. Essa, scopriamo, si articola per categorie economiche e porta dritto alla nomination per la Residenza Canadese, senza passare dal via.E' pero' ormai tardi quando inoltriamo tutta la pratica sotto la categoria degli High Skilled Worker.  La provincia della British Columbia promette di fornire risposta entro 8-12 settimane ma siamo già' a meta' luglio e la mia possibilità' di restare nel paese legalmente si esaurisce a inizio settembre. Lavoro sulla border line della legalita' tutto il mese di Luglio e Agosto senza percepire paga. No assegni, che a questo punto sarebbero una prova inconfutabile della mia trasgressione al sistema immigratorio, ne tantomeno contanti, che l'azienda si rifiuta di versare perché' facilmente tracciabili dal sistema (una PICCOLA differenza col "sistema Italia").A settembre ottengo un permesso di rientro al mio paese, così da poter lasciare il Canada giusto in tempo per lascadenza del mio periodo di soggiorno, già' 2 volte esteso.   
Il mio acerrimo nemico!

Dopo un bellissimo rientro in patria devo prontamente rientrare all'ovile perché' l'azienda non mi ha fornito più' di 3 settimane di ferie, ma purtroppo nel frattempo non ho ricevuto ne in Italia ne in Canada, alcune novità' della Provincia. Ergo devo rientrare nel paese come turista sperando che al confine non si accorgano che sono uscito solo 3 settimane prima e dunque non sospettino abbia un posto di lavoro a cui tornare. Purtoppo la peggiore delle ipotesi, e il peggiore dei doganieri, si materializzano quando alla frontiera, la storia di una presunta fidanzata che tornerei a visitare non viene bevuta. Il poliziotto di turno dallo stampo americano sul mio passaporto (sono uscito e rientrato attraverso il confine con Seattle perché' ho erroneamente creduto fosse un modo piu' efficace per non lasciare traccia, quando se avessi volato da e per Vancouver sarebbe stato più' innocuo) sospetta appunto che sia appena uscito dalla vicina cittadina canadese e si domanda il perché' di tanta fretta nel rientrare. Comincia un'interrogatorio seguito da perquisizione, degno del miglior spy cinema. Il poliziotto sa il fatto suo e mi mette alle strette, domanda sempre di più' circa la mia corrente occupazione, i miei legami con l'Italia e informazioni personali circa la mia fidanzata.Ho studiato la parte e rispondo piuttosto bene, conosco i dettagli della mia fittizia relazione e non offro il fianco a possibili imboscate. Il mio interlocutore tuttavia ancora non si fida e chiede di poter parlare con lei, sequestrandomi il cellulare.Non avrei potuto immaginare ciò' che poi e' seguito. L'ufficiale ritorna da me e mi chiede di seguirlo nella back door. A bruciapelo mi domanda chi sia la persona che nella cartella messaggi figura al nome di Shenny. Costei e' la General Manager della mia azienda e io, non avendo pensato a sviluppi tanto nefasti, non ho cancellato un messaggio scambiato una settimana prima in cui chiedevo se ci fossero novità' legate alla nostra application per la PR.Il sangue mi si gela e penso d'istinto a come uscirne. Non bastano le mie assicurazioni che non ho mai lavorato illegalmente, che non lo faro' nel breve futuro, ma che ho semplicemente seguito il corso del processo applicativo durante l'estate, quando sono rimasto in città' per la frequentazione con la mia fidanzata.Permesso negato. Rejected. Il poliziotto mi restituisce al mittente. Come un criminale vengo accompagnato dall'altra parte della frontiera, su suolo di nuovo americano, dopo un'umiliante passerella tra le macchine ferme in coda per varcare i due rispettivi confini. Non solo, consegnato ai colleghi americani, vengo pure deriso scambiato, per gioco, per un naufrago della Costa Concordia. Proprio così, questo e' l'umiliante spettacolo che diamo di noi all'estero. Champagne, connazionali.


Mi tocca rientrare a Seattle, a casa di un amico che grazie a Dio non ha problemi a riospitarmi un paio di notti. Nel frattempo riordino le idee, ora parecchio confuse e ammaccate, e alcuni documenti che potrebbero ancora propiziarmi un accesso al confine. Ritento qualche giorno dopo con un biglietto aereo di rientro in Italia, poi subito cancellato, e documenti che attestano la mia residenza italiana.    
Io e la mia fidanzata
(sullo screen saver del mio cellulare)
Con un buona dose di fortuna e sfacciata capacita' attoriale dopo un'altra ora e mezza d'interrogatorio riesco a convincere il Canada che sono un'italiano benestante e follemente innamorato. Ergo merito di rientrare nel paese per un'altro breve periodo per coronare il mio sogno d'amore. Il nuovo pass per Vancouver viene rilasciato dopo un'ininterrotto sguardo negli occhi che dura minimo 15 secondi. Roba che avrebbe fatto lacrimare perfino Clint Eastwood nella scena finale di "The Bad, The Good and The Ugly". "You guys are trouthfully" mi sento dire. Puoi entrare nel paese per stare con lei, "..but you better don't do any job..otherwise you are in trouble". Meglio che te ne stai buonino senza lavorare, ti teniamo d'occhio. "Ehm..sure!" ..azz..Sono dentro, ce l'ho fatta. Ma e' molto meglio che non faccia piu' cazzate, penso.Aspettero' semplicemente la risposta della Provincia, mi convinco. Ormai ci siamo quasi.


Questo "quasi" durerà' un altro mese abbondante. La risposta arrivera' alla 14esima settimana rispetto alle massimo 12 preventivate.Nel mezzo ci saranno: crisi isteriche, viaggi della speranza verso la mia azienda per elemosinare un'altro po' di pazienza, crisi di panico dopo chiamate anonime con l'occultamento di tutti i documenti firmati nel periodo estivo, conto bancario ormai prosciugato, appartamento non rinnovato per il mese a seguire e nervi a fior di pelle.E' lunedì 21 Ottobre, e finalmente dall'Italia arriva la notizia della nomination per la Permanent Residence. Sospiri, urla di gioia, salti di gioia sul letto e poi… ancora preoccupazione. Come faro' ad ottenere il nuovo permesso lavorativo ora? 

L'avvocato mi consiglia un'altra rischiosa rulette al confine..(fare richiesta internamente costerebbe altri mesi di attesa e probabilmente, concordiamo, un mio pronto internamento al più' vicino ospedale psichiatrico).Chi di confine perisce, di confine ferisce, capovolgo ottimista. Si va giu' a prendersi cio che mi spetta, esclamo! Peccato che la mia fidanzata fittizia… non si sente abbastanza Clint Eastwood (o Rambo o Johnny Depp in Blow) per accompagnarmi e supportare la mia precedente versione… glom.O la va o la spacca. Scendo il giorno 25…e come in tutte i film d'azione che si rispettino..o come nelle più' comuni classi di scuola secondaria superiore…il finale e' un colpo di scena… la volta che si e' pronti, si ha studiato..si ha la faccia colorata di mimetico o la cartella piena di homework ben svolti… il confronto a fuoco, l'interrogazione.. dura più' o meno 5 minuti. "Ecco qui il suo nuovo permesso lavorativo, la autorizza a quel posto di lavoro in quell'azienda. Congratulazioni..ed in bocca al lupo per una pronta Permanent Residence!" Non ci posso credere, e' fatta. Mi sento quasi insultato per non aver potuto dar sfoggio della mia preparazione.. (ma per questa volta… credo sorvolerò'!).Sono di nuovo dentro, ora con un permesso lavorativo. Sul bus di ritorno condivido la mia gioia con gli amici, i parenti e l'azienda.   
Nuovo visto lavorativo!
Maaa…ta dan..! Il giorno dopo, prontamente, ricevo una chiamata da parte loro.. "Paolo preferiremmo che tu non ritornassi a lavoro domani, vieni dopodomani..dobbiamo discutere qualcosa a quattr'occhi".Ci eravate cascati eh? Non e' mai finita fino ai veri titoli di coda, gente. Il vero finale e' sempre posticipato, come in ogni buon film thriller che si rispetti.  La mia posizione e' stata data a qualcun altro proprio qualche giorno prima. "Non potevamo più' aspettare". Mi comunica l'azienda.La cattiva notizia e' che questo risvolto si e' effettivamente verificato, come temevo. E proprio per colpa di qualche giorno di ritardo della Provincia o della mia superficialità' al confine la prima volta.La buona e' che e' capitato proprio perché' la mia assistente ad un certo punto se n'e' andata. L'uffico era sguarnito, in sostanza. Quindi nel male mi viene comunque offerta la sua posizione, facendomi figurare ufficialmente ancora come Manager nel caso di potenziali controlli, ma, ovviamente, percependo molti meno soldi di prima."Chissa' che fortuitamente non capiti qualche licenziamento improvviso al nuovo manger nei prossimi 3 mesi di prova.." commenta, con tono sornione e implicito, il mio avvocato, prontamente raggiunto al telefono."Gia'..chissà'.." borbotto io.. "dopo il clandestino ora mi toccherebbe fare anche il sabotatore nel mio stesso ufficio"...

  Ma tant'e', proprio un giorno prima di ricominciare, sono qua a scrivere..e penso a questa incredibile storia d'immigrazione durata oltre 5 mesi..con 4 passati grattando il fondo dei risparmi in assenza di salario, 2 lontano dal luogo di lavoro, con 3 visite alla frontiera nel giro di un mese ed esiti ogni volta diametralmente opposti alle attese…una fidanzata fasulla di cui ormai conosco più' cose sul suo conto io che probabilmente la madre, un rebound al confine degno del film "The terminal" ed il tutto… partendo da una posizione manageriale e la sponsorizzazione dell'azienda..due fattori già' di per se rari per un'emigrante nei suoi primi 8 mesi di soggiorno.                                                          

Morale, gente: 

-Non c'e' niente di facile sotto il sole promettente dell'emigrazione. 

-Si, ormai siamo solo scartoffie nelle mani di pigri impiegati governativi o schizofrenici ufficiali di frontiera…

-Sbagliando si impara, ma, credetemi, meglio non giocarsi il Jolly quando si sta scommettendo sul proprio futuro… o si ha di fronte un poliziotto di frontiera incazzato...

-Dopotutto e nonostante tutto..se si crede abbastanza nei propri sogni e nella propria stella…niente può' fermarvi. Solo abbiate fede che i titoli di coda arrivino presto, preparatevi tanti gelati al cioccolato anti depressione, qualche buon amico vicino per consolarvi, una copertina per i momenti bui e vedrete, credetemi, sperateci…sarà' probabilmente un happy ending.  

Sul North Shore di Vancouver alla fine di Ottobre.
Gli italiani sono duri a morire.. :)






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